Benvenuto nel
progetto i-Care



Obiettivi specifici di I-care sono fornire:

Libero accesso a strumenti educativi “Open Source”

Conoscenze e competenze, ovvero incrementare la specializzazione dei caregiver

Supporto all’integrazione dei servizi per caregiver informali con bassi livelli di qualifica professionale.

Benvenuto nel progetto I-Care

Erogazione di attività strutturate per una formazione e professionalizzazione del personale operante nei servizi sociali e sanitari, nella consapevolezza che un “lavoro di cura” qualificato è fondamentale per un miglioramento della qualità della vita delle persone in condizione di fragilità, per rilanciare occupazione in questo settore così come per la promozione del benessere dei lavoratori impiegati. Questi temi sembrano sottostimati dai percorsi di qualificazione professionale come evidente dai corsi curriculari offerti nelle principali agenzie formative (ad es. le Università), carenti se si pensa a due delle principali abilità indispensabili per un professionista del lavoro di cura: le competenze sociali ed informatiche (ICT).

Inoltre, va considerato che i caregiver informali rappresentano la maggior parte del mercato del lavoro in Grecia e Cipro e le competenze di base sono limitate. In questi due paesi la cura informale è molto diffusa (dal 70% all’85% dei casi) e non esiste una formazione specifica per coloro che non possiedono qualifiche.

La formazione di base rivolta al personale infermieristico (caregiver formali) in Grecia, Cipro, Francia e Italia è molto focalizzata sulla trasmissione di una conoscenza “tecnica” (ad es. attenzioni per la cura della propria salute, medicazioni, ecc.) piuttosto che essere orientata all’insegnamento di competenze sociali (gestione di situazioni di crisi, promozione di consapevolezza, ecc.). Inoltre in Francia vanno annoverate circa 20 tipologie di professionisti considerati come caregiver pur in mancanza di competenze sociali (Cubert, 2013). In Italia i caregiver sono certificati professionalmente come stabilito dalla L. 43/2006 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie”. I professionisti con funzioni di operatore sanitario e ausiliario (OSS e ASA) sono formati a livello regionale mentre sono ancora poche le occasioni formative per caregiver informali. In Francia l’accordo nazionale del lavoro di cura territoriale (2014) mette in evidenza l’assenza di una formazione qualificata per i caregiver informali, prevalentemente migranti. Complessivamente, l’accesso al mercato del lavoro in Europa è difficoltoso per il 55% dei caregiver informali.

È in particolar modo nei periodi di crisi che alcune competenze necessitano di essere sviluppate. Un report Eurofound del 2014 mette in evidenza in Grecia, Italia e Cipro l’isolamento dei caregiver e la loro crescente necessità di gestire lo stress e potenziare la comunicazione con le famiglie in crisi.

L’uso dei dispositivi informatici (ICT) è una modalità di contenimento dei costi che consente di migliorare la qualità di cura rivolta a persone in condizione di fragilità, facilitare l’onere in capo ai caregiver informali e assistenti familiari a domicilio, migliorare la qualità della vita di entrambi. Allo stato attuale, le organizzazioni pubbliche e private che erogano servizi di cura incontrano un “gap” tra offerta e domanda di personale qualificato nel lavoro di cura; un “gap” che ci attendiamo crescerà ulteriormente nei prossimi anni, dal momento che diversi sotto settori del lavoro di cura rappresentano i “mercati del futuro” (Telemedicina, AAL-Active and Assisted Living Programme) e la gestione con successo di un processo di coordinamento del sistema dei servizi dedicati al lavoro di cura (come ad es. network sanitari specializzati, grandi organizzazioni di comunità) risulta oramai urgente. Nonostante ciò, la diffusione di una formazione specifica sul tema dei dispositivi informatici ICT per personale impiegato in questo settore non è ancora attiva e con uno sviluppo ampiamente in ritardo secondo il gruppo sociale e sanitario ESCO (2013).

Lo sviluppo di competenze di base connesse a patologie specifiche (ad es. cancro o disabilità psichica) è cruciale per una integrazione più egualitaria dei caregiver informali nel mercato del lavoro. Allo stesso tempo sembra che l’acquisizione delle potenzialità connesse all’uso dei dispositivi informatici (ad es. la gestione on-line dei casi) in questo settore rapidamente in crescita potrebbe far decollare lavoro. Parallelamente, competenze sociali e relazionali (come ad es. l’intelligenza emotiva, l’empatia) in ambito sociale e sanitario progressivamente vengono riconosciute come competenze di valore e necessarie per personale sanitario.